Biodegradabile, compostabile e riciclabile

Biodegradabile, compostabile e riciclabile
3 marzo 2022

Biodegradabile, compostabile e riciclabile

Siamo ormai abituati a sentire i termini biodegradabile, compostabile e riciclabile: ma sappiamo veramente cosa significano? Vediamo insieme le caratteristiche dei nuovi materiali ecologici ed ecosostenibili.

Niente più plastica non riciclabile

Sentiamo sempre parlare di plastica riciclabile o polpa di cellulosa compostabile o di sostanze biodegradabili, ma siamo sicuri di sapere veramente cosa significano questi termini? Sembra scontato ma non lo è. Nel giro di poco tempo sono nati moltissimi tipi di materiali e polimeri plastici, nuovi composti che rispondono fondamentalmente ad una necessità: non produrre più plastica non riciclabile per le stoviglie monouso, in modo da ridurre la quantità di rifiuti in plastica che finiscono nell'ambiente. Il fine è quello di intensificare la produzione di materiali che possano essere trasformati in nuove risorse e nuovi oggetti, senza diventare scarti non riciclabili, creando così un ciclo virtuoso non dannoso per l'ambiente.
In questo articolo vogliamo fare un po' di chiarezza su questi termini e sfatare qualche luogo comune sul biodegradabile, compostabile e sulla plastica riciclabile.

Set tavola compostabile
Set tavola compostabile

Che cosa significa BIODEGRADABILE?

Si definisce biodegradabile ogni materiale che si degradi e quindi che possa essere scomposto nel tempo in sostanze chimiche semplici, come acqua, metano o anidride carbonica, da agenti quali la luce solare, il calore o i microorganismi. È ovvio che rientrano in questa definizione moltissimi materiali, naturali e non. La norma EN 13432:2002 stabilisce precisamente quando un prodotto può essere certificato con questo termine: per essere definito biodegradabile un materiale deve decomporsi del 90% entro 6 mesi. Le condizioni in cui questo processo avviene sono molto importanti e possono influire sui tempi del processo stesso.
Molti materiali usati oggi per le stoviglie monouso sono biodegradabili: le posate in legno ad esempio, alcuni piatti in polpa di cellulosa realizzati con materie prime vegetali, la carta e alcuni bicchieri di carta. Se troviamo scritto in etichetta la dicitura "Biodegradabile" quel prodotto sarà in grado di degradarsi naturalmente all'aria e al sole, senza necessità di interventi da parte dell'uomo: è ciò che avviene nelle compostiere da giardino, dove inseriamo potature di piante e scarti vegetali, nelle quali il processo avviene naturalmente. A questo proposito molto spesso ci viene chiesto se è possibile buttare nella compostiera da giardino i piatti e i bicchieri compostabili: la risposta è no. Tra poco ne parleremo. Ma quindi cosa mettere nella compostiera domestica? Nella compostiera da giardino si potranno inserire residui della pulizia di verdure, bucce e radici, frutta avariata, potature vegetali, sfalcio del prato ed erba, legnetti e segatura, posate in legno certificate biodegradabili, trucioli non verniciati, scarti di tessuti, paglia e foglie secche.
Bisogna specificare però che non tutto ciò che è definito biodegradabile è anche automaticamente compostabile e che invece tutto ciò che è compostabile è di sicuro anche biodegradabile. Vi ho confuso? Chiariamoci un po':

Che cosa significa COMPOSTABILE?

Il termine letteralmente significa "trasformabile in compost" cioè in concime naturale. Un materiale può essere definito e certificato compostabile quando si verificano le seguenti condizioni:
  • Si degrada almeno del 90% in meno di 3 mesi
  • Non contiene al suo interno sostanze tossiche che pregiudichino il processo di compostaggio e inquinino il compost così ottenuto.
Quindi un materiale compostabile deve contenere basse concentrazioni di metalli pesanti e valori entro limiti ben definiti di sale, azoto, fosforo, magnesio, potassio e sostanze volatili. Nonché un pH che non superi un range stabilito. Se un materiale ha tutte queste caratteristiche allora può essere certificato col bollino "OK compost" come stabilisce la norma EN 13432:2002.
Se troviamo scritto in etichetta "compostabile" quel prodotto può essere smaltito dopo l'uso nella raccolta dell'umido destinato al compostaggio industriale effettuata dal comune, in quanto ha tutte le carte in regola per essere di nuovo trasformato in risorse utili al pianeta. Il processo di compostaggio industriale avviene in condizioni controllate e molto specifiche e non ha niente a che vedere con il naturale processo di biodegradazione che avviene in natura. Perciò bisogna fare attenzione nello smaltire correttamente un piatto in polpa, ad esempio, con etichetta "compostabile": andrà smaltito nell'umido per il compostaggio industriale e non nella compostiera da giardino. Stesso discorso vale per i sacchetti compostabili, quelli che troviamo al reparto frutta e verdura del supermercato, e che hanno il logo "OK Compost": anche questi andranno usati per raccogliere gli scarti umidi da destinare al compostaggio industriale e non buttati nella compostiera da giardino, dove non ci sono le condizioni adatte a degradarsi completamente.

Etichetta compostabile OK Compost
Etichetta compostabile OK Compost

In sostanza: cosa va nell'umido?

Potremo destinare alla raccolta dell'umido effettuata dal Comune scarti di verdure e cibi, sia cotti che crudi, pietanze scadute, fiori appassiti, tovaglioli e fazzoletti sporchi e unti bianchi, cioè senza stampe colorate. E ancora tappi di sughero, bustine di thè e tisane, fondi di caffè, gusci di frutta secca, piccole ossa e lische, gusci d'uovo e pane raffermo. E le posate, i piatti e i bicchieri certificati "compostabili"? Anche. Tutti i prodotti che riportano in etichetta la dicitura "compostabile" possono essere smaltiti nell'umido. Sono moltissimi i prodotti presenti nel nostro sito online Papolab.com che possono essere smaltiti dopo l'uso nell'umido: i bicchieri compostabili in carta, le vaschette compostabili realizzate in polpa di cellulosa, le coppette gelato in cartoncino, le posate e i bicchieri in PLA.

Quali sono i materiali compostabili?

Parliamo ora di alcuni fra i più comuni materiali usati per realizzare stoviglie compostabili:
  • PLA ovvero biopolimeri, e cioè sostanze di origine vegetale che si estraggono a partire da barbabietola da zucchero, canna da zucchero, mais e manioca. Le sostanze vegetali vengono sottoposte ad un processo chimico che consente di ottenere bicchieri e posate che all'apparenza sembrano di plastica ma che sono al 100% compostabili, e che alla fine della loro vita non costituiranno uno scarto inquinante ma andranno a creare compost che sarà utile per arricchire il terreno dove nasceranno altre piante, creando un ciclo rinnovabile e sostenibile. I bicchieri compostabili in PLA, le monoporzioni compostabili e gli altri prodotti realizzati in questo materiale sono belli e trasparenti ma va detto che hanno una bassa resistenza alle alte temperature: possono resistere infatti a non oltre 40°C e quindi non possono essere usati per contenere bevande e cibi molto caldi. Alcuni bicchieri compostabili realizzati in PLA di ultima generazione possono sopportare fino a +70°C, consentendone l'uso anche con bevande calde ma non bollenti.
  • Bicchieri realizzati in PLA
    Bicchieri realizzati in PLA

  • CPLA letteralmente PLA cristallizzato ed è l'evoluzione del PLA. Lo stesso polimero viene sottoposto ad un processo di cristallizzazione che lo rende in grado di sopportare temperature più elevate, fino a +90°C, caratteristica indispensabile nel caso delle posate compostabili che devono venire a contatto con cibi anche molto caldi.
  • POLPA DI CELLULOSA estratta anch'essa principalmente dalla canna da zucchero, ma anche dalla fibra di altri vegetali, è molto versatile e robusta, e ha il vantaggio di resistere molto bene alle alte temperature. I piatti compostabili e le vaschette compostabili in polpa di cellulosa infatti resistono fino a +120°C, il che li rende perfetti per i cibi bollenti e unti. Grazie a queste loro caratteristiche alcune possono essere inserite anche nel forno a microonde a 800W per max 3 minuti e nel forno tradizionale a 120°C per max 30 minuti. Controllate sempre in etichetta le temperature riportate e, se presente, la certificazione "OK COMPOST". Infatti non tutti i prodotti in polpa di cellulosa sono certificati come compostabili. Se non sono compostabili andranno smaltiti nella raccolta della carta.
  • Piatti compostabili in polpa di cellulosa
    Piatti realizzati in polpa di cellulosa

  • CARTA E CARTONCINO sono realizzati a partire da cellulosa estratta da materie prime vegetali e possono dare vita a prodotti compostabili. Come i bicchieri compostabili in cartoncino accoppiato, rivestiti internamente con CPLA per un'ottima tenuta dei liquidi e un'alta resistenza al calore. I bicchieri di carta compostabili sono identici ai classici bicchieri di carta, che sono smaltibili nella raccolta della Carta, ma hanno all'interno un rivestimento realizzato in PLA o CPLA che li rende idonei ad essere smaltiti nell'umido. Anche le ciotole compostabili sono realizzate allo stesso modo, e consentono di avere un contenitore per alimenti robusto, ecologico e totalmente prodotto a partire da risorse vegetali rinnovabili. Controllate sempre in etichetta se presente la dicitura "compostabile" con il relativo logo.

Bicchieri compostabili in carta
Bicchieri compostabili in carta

Cosa significa plastica riciclabile?

La parola "riciclabile" vuol dire che quell'oggetto si può trasformare di nuovo per realizzarne altri: gli articoli in plastica con specifiche caratteristiche possono essere fusi per dare vita a nuovi oggetti in plastica. Ovviamente non tutte le plastiche sono riciclabili, è quindi bene verificare la presenza dell'apposito simbolo di riciclaggio. La produzione di plastica monouso è stata regolamentata (se ti interessano le ultime novità del settore leggi anche il nostro articolo cosa cambierà con la direttiva SUP? ) e i produttori e i distributori di stoviglie monouso si sono adeguati. Proprio per questo tutti i prodotti in plastica per la tavola presenti nel nostro sito sono realizzati con plastica 100% riciclabile. Ciò vuol dire che ogni bicchiere, piatto o ciotola realizzato in plastica si può smaltire nella raccolta della plastica per tornare ad essere una risorsa e non un rifiuto inquinante. Non dobbiamo confondere perciò le parole "plastica riciclabile" con "plastica compostabile" in quanto la prima si smaltirà nella raccolta della plastica e la seconda nella raccolta dell'umido.

Riciclare la plastica
Riciclare la plastica

Speriamo di aver chiarito qualche dubbio su questo argomento di grande importanza, se l'articolo ti è piaciuto continua a seguirci su Papolab.com!
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