La Direttiva SUP è entrata in vigore. Cosa cambierà?

La Direttiva SUP è entrata in vigore. Cosa cambierà?
19 gennaio 2022

La Direttiva SUP è entrata in vigore. Cosa cambierà?

Cosa cambierà?

Che cos'è la Direttiva SUP

Nella giornata del 14 gennaio 2022 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.196 riferito al recepimento della Direttiva Europea 2019/904 (c.d. Direttiva SUP) in merito alla riduzione dell'incidenza di alcuni specifici prodotti a base di plastica sull'ambiente. La Direttiva in questione è stata formalmente adottata da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio per ridurre l'incidenza di determinati prodotti di plastica monouso sull'ambiente, in particolare sull'ambiente acquatico e sulla salute umana. La Direttiva SUP riguarda perlopiù i prodotti in plastica monouso (da qui l'acronimo SUP dall'inglese che sta per Single Use Plastic) che più inquinano spiagge e mari europei e tutti gli attrezzi da pesca che contengono plastica. Messi insieme questi prodotti rappresentano circa il 77% dei rifiuti marini. La SUP prescrive agli Stati membri dell'Unione Europea di adottare misure per ridurre l'utilizzo di prodotti in plastica e, in particolare, di prodotti in plastica monouso i quali, essendo destinati ad un utilizzo di breve durata, rappresentano un grande pericolo di inquinamento poiché rischiano di essere facilmente dispersi in ambiente prevalentemente acquatico. Per facilitare e garantire l'uniformità nell'esecuzione, la Commissione Europea ha diffuso delle linee guida di orientamento per la corretta applicazione della Direttiva, inclusi esempi di prodotti da considerare a norma o da escludere per l'utilizzo. I prodotti in plastica monouso da ritenersi "proibiti" sono elencati all'interno di un allegato alla Direttiva e si applicano a prodotti come cotton fioc, posate, piatti sia in plastica che in carta con film plastico, cannucce, mescolatori per bevande, palloncini, aste per palloncini, contenitori per il cibo con o senza coperchio per il consumo immediato o per l'asporto, contenitori per bevande e tazze. Laddove l'alternativa sostenibile sia facilmente ed economicamente reperibile la sua adozione è obbligatoria e le varianti monouso non possono essere messe in vendita sul mercato. Il divieto si estende a tazze, bicchieri e contenitori per il cibo in polistirolo espanso e a tutti i prodotti contenenti plastica oxo-degradabile. Per quanto riguarda invece altre tipologie di prodotti in plastica monouso che non possono essere rimpiazzati da materiali sostenibili, l'Unione Europea ha deciso di limitarne il consumo attraverso campagne di sensibilizzazione, soluzioni di progettazione come un piccolo apparato in grado di collegare tappo e bottiglia, oppure etichettando e marchiando i prodotti con loghi che evidenziano la presenza di plastica all'interno. Quest'ultima soluzione è indicata per quei prodotti in cui, ripetendo quanto citato poche righe sopra, l'aggiunta della plastica è imprescindibile, perlomeno fino ad ora, come per i mozziconi di sigaretta o per oggetti sanitari. Ultima ma non meno importante manovra è l'introduzione di un sistema di gestione rifiuti e di bonifica per i produttori. L'obiettivo generale della SUP è quello di prevenire e ridurre l'impatto dei prodotti in plastica sull'ambiente marino e sulla salute umana. Si cerca di promuovere la «transizione verso un'economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo anche al funzionamento efficiente del mercato interno» (ec.europa.eu), che si traduce nello specifico con una raccolta differenziata per le bottiglie di plastica del 77% entro il 2025 e del 90% entro il 2029, con conseguente incorporamento del 25% della plastica riciclata nelle bottiglie per bevande in PET a partire dal 2025 e il 30% in tutte le bottiglie di plastica per bevande a partire dal 2030.

I nuovi materiali: le bioplastiche

Al giorno d'oggi, grazie a numerosi studi e ricerche condotte negli scorsi anni, esistono numerosi polimeri alternativi e resistenti performanti tanto quanto la plastica. Cosa più importante di tutte è che questi nuovi materiali sono sostenibili. I ritrovamenti di microplastiche sia in ambiente marino che terrestre lasciano riflettere molto. Il tema della sostenibilità ambientale può essere considerato come l'agente scatenante di queste nuove ricerche proprio in virtù di questi rilevamenti. I nuovi materiali che non derivano dal petrolio prendono il nome di bioplastiche, proprio perché derivano da risorse biologiche rinnovabili. I vantaggi derivanti dal loro utilizzo sono molteplici: dalla riduzione delle emissioni di CO2 alla rinnovabilità. È importante sottolineare che il termine bioplastica designa l’origine del materiale, ma indica anche il fine vita dello stesso. Una bioplastica può essere: di origine rinnovabile, biodegradabile, compostabile, oppure può avere tutte queste caratteristiche. Questo permette di allargare di molto lo spettro di utilizzo e di ricerca. Le bioplastiche tradizionali dal punto di vista del rifiuto si devono considerare come plastiche di origine fossile e quindi andranno smaltite nella raccolta della plastica come tutti gli altri polietileni, ma tra le più innovative spuntano le bioplastiche compostabili, le quali hanno un fin di vita piuttosto interessante. Esse infatti possono essere gettate nel cestino dell'umido e portate ad un impianto di compostaggio industriale dove si trasformeranno in compost, ovvero un fertilizzante naturale utilizzato in agricoltura e nel giardinaggio. È chiaro come l'impatto sia diverso e come l'ambiente ne possa trarre beneficio anziché danno.

Ma cos'è che non potremo più utilizzare?

Non è tanto ciò che "non potremo più utilizzare", quanto ciò che riusciremo a sostituire a posto della plastica monouso o a rendere pluriuso. Diverse aziende nonché nostri fornitori, come Gold Plast specifica con una recente circolare che i loro prodotti sono esclusi dal campo di applicazione del decreto in quanto ottenuti "per stampaggio ad iniezione con spessori rilevanti rispetto alle versioni monouso nonché concepiti e immessi sul mercato per essere riutilizzati per lo stesso scopo per il quale sono stati concepiti". I prodotti Gold Plast sono da sempre riconosciuti come prodotti riutilizzabili a seguito di opportune valutazioni e test di laboratorio. L'azienda ha provveduto anche a inserire una gamma di posate compostabili sempre per rispettare le linee guida del Decreto.

Conclusione: come essere d'aiuto per il Pianeta

Lo scopo del Decreto è quello di prevenire e ridurre l'inquinamento da plastica e di virare verso un modello di economia circolare. In parole povere, fare del nostro meglio per utilizzare meno plastica possibile e optare nel quotidiano per delle scelte sostenibili. Non c'è bisogno di cambiare stile di vita o di scartare indumenti, oggetti e ricominciare da capo da un giorno all'altro. Adottare uno stile di vita più sostenibile significa fare correttamente la differenziata, non lasciare il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti, usare la lavatrice solo quando è a pieno carico. Sono piccoli gesti che nel quotidiano richiedono il minimo sforzo, ma l'ambiente ringrazierà. Ricorda: anche il gesto più piccolo è in grado di fare la differenza.
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